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Via dalla pazza folla

Le dune del Marocco, le acque smeraldo dell'Oman e le vette del Nepal per una vacanza alla ricerca di se stessi

Passato il chiasso di Capodanno, questo è il momento ideale per programmare un "break" totale lontano dalla frenesia delle città e dai percorsi turistici più frequentati. Se si punta su viaggi che mescolano relax e impegno fisico, contemplazione e natura incontaminata, febbraio e marzo possono essere i mesi ideali per partire.

E cercando bene, chi ha spirito di iniziativa, può trovare anche buone offerte, a cominciare dal Marocco. Non stiamo parlando del tradizionale tour di città imperiali, mare e suk. Anche i principianti, infatti, possono godersi un indimenticabile trekking tra le dune. Si può partire da oasi e kasbah della Valle del Draa, nel sud est del Paese, con una tappa a Tamegroute, importante centro religioso, sede della più ricca biblioteca del Marocco e della lavorazione delle preziose ceramiche storiche. Dal villaggio berbero di M'Hamid si inizia a fare sul serio: affidando i vostri bagagli a un instancabile dromedario, il trekking, avvolto in un silenzio magico, si snoda attraverso affioramenti rocciosi a secolari alberi di tamerice. E da qui, ancora, via a alla scoperta delle dune dell'Erg Smer e dell'Erg Chegaga (le più alte del Marocco), dove la sabbia cambia colori e prospettive su panorami mozzafiato. Ammirata la surreale foresta del Medio Atlante, è tempo di dirigersi verso le montagne dell'Alto Atlante per una traversata caratterizzata da calanchi color rosso fuoco prima di fare ritorno a Marrakech.

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Se il Marocco è troppo poco esotico per voi, allora questa stagione è ideale per concedersi un tour in Oman. Cominciate dagli splendidi edifici di Muscat, con la grande moschea del Sultano Qaboos, il palazzo di Al-Alam e il museo Baïy Al Zubair. A seguire, il vicino villaggio di Quriyat, famoso per il mercato del pesce: potrete assistere a contrattazioni appassionate e avvincenti. Ancora da vedere la dolina carsica piena d'acqua di Bimah Sinkhole e Wadi Shab, tra banani, formazioni rocciose e acque limpidissime. Muscat è un buon punto di partenza per addentrarsi nel deserto di Wahiba Sands, una vasta distesa di dune color arancio alte più di 100 metri, l'habitat naturale dei beduini da più di 7000 anni. Il viaggio non può escludere: una sosta rilassante all'ombra delle palme nell'oasi di Nakhal, villaggio rinfrescato dalle sorgenti termali che scendono dalle montagne, l'acquisto di un tappeto colorato dai venditori sulla vetta della Montagna del sole, una fotografia sul ciglio del profondo canyon di Wadi Ghul, un bagno nelle piscine naturali con acque color smeraldo di Wadi Bani Khalid.
L'ultima tappa è il Nepal, un viaggio per il quale servono spirito di adattamento, allenamento e motivazione. Febbraio può essere ancora presto, soprattutto per i novellini del trekking d’altitudine, ma partendo a marzo di certo non si sbaglia. Tra i tanti itinerari possibili c'è quello tradizionale sulle vette del leggendario Annapurna. In un susseguirsi di scenari naturali sempre diversi, si inizia dai boschi lungo la valle del Marsyangdi, fino ai villaggi tibetani di Dharapani e Bagarchhap. Qui la strada inizia a salire davvero, verso i 3.000 metri di Manang, popoloso villaggio con un importante monastero al centro di una vallata larghissima custodita da picchi innevati. E ancora più in alto, potete spingervi oltre il passo Thorong a 5.416 metri. Al di là del passo c'è Muktinath, luogo sacro di buddisti e induisti. La meta successiva è la valle del Kali Gandaki, la gola più profonda del mondo, tagliata tra l’Annapurna ed il Dhaulagiri e percorsa da venti taglienti e freddi. Lasciati alle spalle i villaggi monastero di Tukuche e Khobang, esempi tipici di architettura Marpha con vie strettissime e corridoi rompivento, Tatopani è il luogo del riposo nelle sue terme di acqua calda. È la degna conclusione di un viaggio alla scoperta di se stessi.

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