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Lo Zambia, eden selvaggio

Splendido concentrato della flora e fauna africana, lo Zambia è esploso come meta turistica di recente

Collocato nel bacino centro-meridionale del Continente Nero, lo Zambia era abitato già 2.000 anni fa dai Khoisan, che in un secondo momento si fusero con popolazioni bantu; soltanto molto tempo dopo arrivarono gli europei: portoghesi e - dopo il 1850 - anglosassoni. Questo Paese africano che mantiene vivo il suo folklore - molto suggestive e coinvolgenti risultano essere le musiche e danze delle cerimonie e delle feste - trova il maggiore centro nella capitale Lusaka, ricca di arte.

Splendido concentrato della flora e fauna africana, lo Zambia è esploso come meta turistica di recente: certamente grazie all'ottimo livello delle sue infrastrutture, ma, soprattutto, ai suoi meravigliosi parchi nazionali, ricchissimi di uccelli ed animali, che la rendono meta ideale per una vacanza nella natura.

Nell'ambito degli oltre 750.000 kmq di superficie della nazione africana le distanze da percorrere risultano impegnative, ma ne vale assolutamente la pena per tutto quello che potremo ammirare e per le varie attività tra cui scegliere: birdwatching (soprattutto nei mesi di novembre e dicembre), canoa, rafting e bungee-jumping.

A caratterizzare il Paese un clima tropicale che si mantiene uniforme - anche relativamente all'escursione termica - grazie alla vastità degli altopiani, e un tasso di umidità decisamente ridotto perfino durante la stagione delle piogge.

Il territorio - che poggia su un grande altopiano fra i 900 e i 1.800 metri - comprende una maggioranza di savane boscose caratterizzate dalla scarsa presenza di alberi; nella zona settentrionale, poi, abbondano baobab di grandi dimensioni, mentre la regione sudoccidentale è coperta da foreste tropicali.

Tra le molteplici bellezze naturalistiche dello Zambia spiccano senza dubbio, oltre alla vetta Mwanda Peak, i suoi fiumi: in primis, lo Zambesi, che comprende, nel suo bacino, anche il corso del Kafue, del Luangwa e del Kwando, il quale costituisce il confine sudorientale con l'Angola. Apprezzabile nell'ambito di una mini-crociera o di un safari, lo Zambesi forma anche il lago Kariba; poi, attraversa il Mozambico, dove sfocia nell'omonimo canale. Altro grande fiume dello Zambia è il Congo: all'interno del suo bacino scorrono Luapula e Chambeshi - il primo procede verso ovest e verso nord, formando, insieme al fiume Kalungwishi, il lago Mwero; il secondo costituisce il confine tra Zambia e Repubblica Democratica del Congo. Nel suo bacino, inoltre, si trova il lago Tanganica, che trova uno dei suoi immissari principali nel Kalambo, il quale si sviluppa tra Zambia e Tanzania e genera le cascate del Kalambo, che sono le seconde più alte dell'Africa dopo quelle di Tugela.

Questa natura splendida non si fa mancare anche una straordinaria varietà faunistica: leoni, bufali, zebre, giraffe, e poi ippopotami, manguste, tassi, ed ancora babbuini, facoceri, struzzi e - originari proprio di questa nazione! - elefanti.

Tra le più spettacolari attrattive dello Zambia regine assolute sono le cascate Vittoria, annoverate nel Patrimonio dell'Umanità Unesco: a generarle, il letto del fiume Zambesi che si getta in un'altissima e ripidissima gola di 100 metri, la quale regala una vista stupenda sull'altra parte della cascata, precisamente davanti al salto. Appartenenti a due parchi nazionali situati tra Zambia e Zimbawe 'Mosi-oa-Tunya National Park' e 'Victoria Falls National Park', le cascate si trovano all'interno di un territorio caratterizzato da una fauna ricchissima, che comprende elefanti, bufali, giraffe, ippopotami, zebre, gnu e rinoceronti bianchi. A solcare i cieli, infine, troviamo aquile e falchi rari.

Scoperte dalle folle dei turisti nel 1905, precisamente dopo la realizzazione del ponte ferroviario, queste cascate hanno da quel momento riscosso un grande successo popolare; dopo la fase di declino degli anni Sessanta - causata da un clima politico teso e diffidente verso gli stranieri - l'affluenza di pubblico è ripresa negli anni Ottanta, grazie al deciso impulso dato dallo sviluppo del Paese come location sportiva. Attualmente visitate da centinaia di migliaia di persone ogni anno, le cascate non si fanno mancare numerose bancarelle di souvenir e, poco distanti, anche un museo dedicato alla storia degli insediamenti umani in questa regione e un sito archeologico.

A scoprire questa meraviglia naturale, allo scadere del secolo ottocentesco, l'esploratore scozzese David Livingstone. Dopo aver visitato le cascate Ngonye, venne spinto dagli indigeni locali a visitare anche le cascate che loro chiamavano 'Mosi-oa-Tunya' (ovvero: ‘il fumo che tuona'): l'incanto con cui queste persone descrivevano la meraviglia delle cascate convinse lo scozzese, che diede inizio alla seconda perlustrazione a partire dall'isola in mezzo al fiume, per questo battezzata 'Isola di Livingstone'. Ad appena 11 chilometri di distanza da questa piccola terra, le cascate a cui l'esploratore regalò il nome della regina Vittoria sprigionano letteralmente magia. Immaginiamo una incredibile massa d'acqua - consideriamo che, nel periodo di massima piena, la portata è di 545 milioni di litri al minuto - che precipita in un dirupo generando nebbia e vapori in grado di diffondersi oltre i 1.600 metri di altezza, e visibili a ben 40 chilometri di distanza... Immaginiamo anche, sulla sommità del precipizio, numerosi isolotti che incanalano il flusso idrico, originando una serie di cascate distinte. Il canale sottostante, in cui si riversa interamente il volume del fiume, confluisce poi in una serie di gole della larghezza di 80 chilometri - la visibilità su queste è determinata dalla alternanza stagionale di piogge e siccità.

Le cascate Vittoria ci regalano, infine, molteplici opportunità per godere della loro bellezza: passeggiando, ad esempio, lungo il sentiero che le costeggia interamente, oppure ammirando la vista dal Knife Edge Point, a cui si accede tramite una ripidissima passerella, o, ancora, facendo rafting e paracadute. Non perdiamo l'occasione, infine, di lanciarci con l'elastico, visto che qui c'è il bungee jumping più lungo del pianeta: ben 111 metri di altezza e brividi assicurati!

Oltre alle divine Vittoria, lo Zambia vanta anche le già citate cascate Ngonye, dette anche 'Sioma', non particolarmente alte ma notevolmente estese. Oltre alla possibilità di praticare rafting queste cascate ci offrono 'soltanto' la loro bellezza: non essendo dotate di strutture ed attrezzature turistiche, infatti, risultano forse faticose nell'ambito di una visita, ma certamente garantiscono una purezza e una verginità senza eguali!

Da citare, a seguire, le bellissime cascate Lumangwe, con un salto d'acqua di 30 metri d'altezza e 100 di estensione, e le Kalambo. Altissime, queste ultime vedono le acque precipitare per oltre 200 metri lungo dirupi incredibili: alla loro meraviglia, però, non corrisponde una adeguata fama, a causa della collocazione, che le rende difficilmente raggiungibili e per questo poco conosciute...

Oltre alle numerose cascate, il territorio dello Zambia possiede anche stupendi parchi naturali: ad esempio, il South Luangwa National Park, caratterizzato da una natura straordinariamente varia, da scoprire nell'ambito di un suggestivo safari notturno, o a cavallo. I suoi boschi e le sue pianure sono popolati da numerosi leoni, bufali, zebre, giraffe, leopardi ed elefanti; nei suoi fiumi, invece, nuotano coccodrilli ed ippopotami.

Il più esteso tra tutti i parchi è, invece, il Kafue National Park, distante 200 chilometri da Lusaka. Raggiungibile in automobile, annovera una serie di oceaniche distese pianeggianti e diverse foreste che si estendono lungo il corso del fiume Kafue. Ideale - considerando il gran numero di leoni, elefanti, rinoceronti, antilopi e zebre - per sperimentare le emozioni di un safari, questo parco possiede due grandi bacini lacustri perfetti per chi pratica birdwatching: l'Itezhi-Tezhi, habitat per aironi e spatole, e il lago generato dalle precipitazioni nelle Busanga Plains, che richiamano immancabilmente ippopotami ed uccelli acquatici.

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