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Il primo sole, non solo piacere

Il sole della primavera, quello piacevole di maggio e giugno, spinge molti a non ricorrere alla crema solare. Ma i rischi non mancano.

Il primo sole, quello piacevole sulla pelle, che non brucia. Quello atteso per tutto l'inverno, considerato "buono" e per cui in tanti, quindi, pensano di non dover mettere nemmeno la crema solare. Esporsi al sole senza protezione, però, può essere dannoso, anche quando si trascorre solo qualche ora al caldo primaverile del giardino di casa. Nonostante l'aria sia più fresca, infatti, i raggi UV sono al massimo proprio a maggio e giugno. Un rischio da non sottovalutare, soprattutto quando si tratta di bambini: oltre alla crema, i più piccoli dovrebbero infatti indossare anche maglietta, cappello o altri indumenti che facciano da scudo.
Anche perché, in caso di mancata protezione, è il tempo purtroppo a mostrare i danni: dall'invecchiamento precoce della pelle, con comparsa di rughe e macchie, fino a un aumento dei tumori cutanei (melanomi ed epiteliomi). Questo non significa che si debba rinunciare alla tintarella. Bastano un po' di attenzione, prudenza e i giusti accorgimenti per abbronzarsi senza "cuocere" al sole.

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Per prima cosa, è importante saper scegliere la crema protettiva più adatta. In spiaggia durante le vacanze estive, ad esempio, si vedono mamme premurose che spalmano i propri bambini con crema solare ad alto fattore di protezione in gran quantità. Ma come scegliere il fattore più adatto? È interessante sapere che secondo gli esperti una crema a protezione 20 protegge per il 92% mentre una crema a protezione estrema o totale protegge al massimo per il 96%, ma è 5/6 volte più carica di filtri chimici.
Oltre all'uso di prodotti specifici, è importante per grandi e bambini evitare l'esposizione al sole dalle 11.00 alle 14.00. Anche questo, però, non basta: pochi sanno che in questo modo si evitano una parte dei raggi UVB, i responsabili delle scottature solari, ma non si evitano i raggi UVA, che sono causa dell'invecchiamento precoce e dei tumori. Infatti, i raggi UVA sono presenti lungo tutto l'arco del giorno in ugual misura. Uno degli effetti negativi dei cambiamenti climatici e del buco nell'ozono, inoltre, è proprio l'assottigliarsi di quello "scudo" naturale che filtra i raggi ultravioletti. Questo rende ancora più importante proteggere adeguatamente la salute della pelle, fin dal primo caldo.

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