Il patrimonio culturale ed artistico di Città del Messico
Una natura geologica vulcanica, il riparo dalle nubi regalato dalla solidità della Sierra de Guadalupe e della Sierra de Santa Caterina e una superficie che si estende per un decimo di quella della Valle del Messico: ecco alcune delle coordinate geografiche relative a Città del Messico, la cui area urbana coincide, in gran parte, col cosiddetto 'Distretto Federale Messicano', territorialmente articolato in sedici 'delegaciones' parcellizzate in 'colonias'.
Popolatissima di abitanti - oltre 18 milioni - la capitale messicana si configura come la città dei grattacieli - ben 500! - e dei mercati: Central de Abastos, Mercado de la Merced, de San Juan, Sonora, Jamaica, La Viga, Unidad Rastro, Abelardo L. Rodriguez... Attualmente, inoltre, vediamo questa metropoli multietnica, i cui abitanti comunicano avvalendosi non soltanto di spagnolo ed inglese, ma anche di numerosi idiomi locali (otomi, mixteco, nahuatl, zapoteco, lingua mazahua), sensibilizzarsi progressivamente rispetto alla tematica ecologica. Nello specifico, Città del Messico sta attuando misure green di tipologia varia - ad esempio, il monitoraggio dell'aria - volte a neutralizzare gli effetti negativi dell'urbanizzazione sugli ecosistemi.
Gli efficienti trasporti pubblici locali - le undici linee di metropolitana (che trasportano giornalmente cinque milioni di passeggeri), le 88 rotte di autobus, i tram... - e la ampia ed articolata rete stradale, composta anche dal Circuito Interno e dall'Anello Periferico, oltre che da tratti ad alta viabilità, ci consentiranno di scoprire agevolmente la capitale messicana nei suoi angoli, aprendo il ricchissimo forziere di un patrimonio culturale unico al mondo. Città del Messico rappresenta, infatti, la patria della cultura messicana, anche in quanto bacino di confluenza di etnie differenti e straordinario assembramento di passato e presente: grattacieli ed architetture del contemporaneo si trovano accanto a costruzioni antichissime ed a musei e teatri. Analogamente, il calendario della città ci propone feste e celebrazioni sia sacre che profane, a tutto folklore e di sempre forte appeal turistico, alternate con le feste figlie della globalizzazione - una per tutte: Halloween - o con appuntamenti importati da altri Paesi, come quelli del calendario cinese, che la rende meta ideale per le vacanze.
Gli edifici e costruzioni di Città del Messico ci raccontano, utilizzando il linguaggio figurativo, le diverse fasi storiche attraversate dalla metropoli - la sua preistoria precolombiana, ad esempio, trova testimonianza nei diversi siti archeologici, molti dei quali tuttora sconosciuti.
Lo stile di vita mesoamericano viene spazzato via dai conquistadores spagnoli, che trapiantano in Messico la loro lingua e cultura: a visibilizzare la conseguente mescolanza di tratti europei ed indigeni americani, le numerose architetture realizzate nel centro storico. Dove, nell'ambito di una superficie di nove chilometri, si concentrano ben 430 edifici, molti dei quali in stile coloniale, e numerosi dall'anima religiosa: Convento de la Asuncion a Mipa Alta, Cattedrale di Xochimilco, Antica Basilica di Guadalupe...
Il XIX secolo, invece, orienta il proprio stile architettonico alla modernizzazione, traendo ispirazione dai dettami francesi dell'epoca: e voilà, dunque, costruzioni come il Palacio de Bellas Artes o il palazzo postale. Contemporaneamente, l'Accademia di Velasco sforna alcuni tra gli architetti e i pittori più prestigiosi di Città del Messico - un nome per tutti: José Maria Velasco.
Se il XX secolo, poi, vede la capitale messicana fregiarsi di molte nuove opere - l'Edificio El Moro, o l' Edificio Miguel E Abed - che ne rinnovano la fisionomia, il XXI registra la realizzazione del Museo di Antropologia e la costruzione di numerose torri, mentre le arti figurative e la scrittura mirano a rappresentare il quotidiano.
Tra le molte opere stratificatesi nel tempo a costituire il ricco patrimonio artistico di Città del Messico, spiccano senza dubbio le stupende torri - pensiamo, ad esempio, alla supermoderna Torre Contigo, alta ben 125 metri, o alla Torre El Moro, che, grazie al sistema di galleggiamento elastico con funzione antisismica, costituisce uno degli edifici latinoamericani più innovativi.
Emblematico frutto d'arte, poi, il Castello di Chapultepec, abbracciato da uno stupendo parco omonimo, originariamente rifugio per gli aztechi, ed ora, invece, location ufficiale di... picnic domenicali!! Tra laghi e zoo, il parco è diviso in due macro-aree, che separano le attrazioni maggiori dal luna park.
Il Castello, da originaria residenza del viceré spagnolo, viene restaurato, nella seconda metà dell'Ottocento, secondo il gusto classico, per poi essere offerto come abitazione a Massimiliano d'Asburgo; in seguito, dopo essere stato adibito a carcere, trova finalmente vocazione definitiva nell'ospitare il Museo Nazionale di Storia.
Molto bello anche il cinquecentesco Palazzo Nazionale, realizzato in seguito alla conquista della nazione, che funge originariamente da abitazione del viceré Velasco; lo stile medievale delle origini lascia poi il posto ad una caratterizzazione barocca, decorativa per un esemplare architettonico che assume funzione di rappresentanza.
Vanto di Città del Messico, poi, è il Palacio de Bellas Artes, monumento artistico UNESCO e teatro dell'opera e di concerti più importante della nazione. Al suo interno, numerosi allestimenti permanenti e splendide sale: tra tutte, primadonna è la Gran Sala, dalla incredibile capienza di 1.900 spettatori. La facciata art déco del palazzo avvolge due musei ospitati all'interno: il Museo del Palazzo di Belle Arti - che espone pezzi di artigianato, pitture e sculture contemporanee - e il Museo Nazionale di Architettura.
Restando in tema di teche d'arte e cultura, citiamo il Museo Franz Mayer, uno dei più conosciuti di Città del Messico, che ospita costantemente esposizioni temporanee di disegno e fotografia e che si propone anche come location di appuntamenti ed happening. Nella bellezza del suo chiostro e nella stupefacente ricchezza di una biblioteca dai 14.000 volumi - tra cui molti rari - custodisce una importante raccolta privata di opere d'arte europea, messicana ed asiatica, generosa donazione da parte del tedesco Mayer. Tra i pezzi di questa collezione: arazzi messicani, dipinti del periodo coloniale europeo, argenterie, porcellane cinesi delle dinastie Ming e Qiug e spagnole dei secoli XV e XVI.
Famoso è, inoltre, il Museo nazionale di Antropologia, regno della civiltà messicana, in particolare della antropologia ed etnografia locali; al suo ingresso, un monolite tihuaticano annuncia la presenza della più vasta collezione artistica preispanica mesoamericana del pianeta, nell'ambito della quale spicca la Pietra del Sole.
Pensato e confezionato dall'architetto Pedro Ramirez Vazquez, che restaura la Casa del Marchese di Santiago di Calimaya, invece, è il Museo della Città del Messico, inaugurato negli anni Sessanta nel centro storico cittadino. All'interno dei suoi ambienti una mostra permanente che ripercorre, a partire dal periodo preispanico e fino al XX secolo, l'iter biografico della città attraverso documenti eterogenei, tra dipinti, plastici e mappe.
Una straordinaria lista di strutture museali, dunque, che non si fa mancare un altro straordinario tempio dell'arte: il Museo Nacional de Arte MUNAL, risalente agli anni Ottanta e costruito in stile modernista, utilizzando il ferro e secondo tendenze gotico-classiche. Ben 3.000 i pezzi annoverati nella sua collezione, che, tra gli altri, sviluppa temi come la costituzione nazionale e l'assimilazione dell'Occidente. Una sottolineatura particolare, inoltre, per le numerose attività organizzate: laboratori, esposizioni temporanee, concerti (nel Salon de Recepciones), presentazioni (nel Patio de los leones).
Tra i dove dedicati alla cultura, non possiamo non citare quelli dedicati alla musica ed alla drammaturgia, come l'Auditorium Nacional, che ospita live musicali, performance di teatro e danza, o il Polyforum Culturale Siqueiros, location 'multigenere' celeberrima per i suoi splendidi murales.
Ancora, a Città del Messico gli artisti - sia italiani che internazionali - calcano le scene del Teatro de la Ciudad, in stile neoclassico; il Teatro Metropolitan, infine, oltre ad ospitare opere drammaturgiche e concertistiche, rappresenta la indiscussa location del Festival Internazionale di Jazz di Città del Messico.
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