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Moto in vetrina: ecco i musei dedicati

Il Museo Piaggio, un punto di riferimenti per la storia delle due ruote

Inaugurato nel marzo del 2000, il Museo Piaggio rappresenta, su scala italiana, una delle principali strutture espositive dedicate all'affascinante universo e alla storia delle due ruote. Voluto da Giovanni Alberto Agnelli e progettato da Andrea Bruno, è collocato all'interno di uno dei più antichi spazi dello stabilimento di Pontedera. Il suo ricco patrimonio comprende esemplari che hanno ispirato la creatività di geni del calibro di Salvador Dalì, e poi le leggendarie Vespa, ed ancora le 'carenate' che negli anni Cinquanta collezionavano successi... Nell'ambito delle tre collezioni Vespa, Piaggio e Gilera si trovano pezzi rari, autografati da personaggi celebri; tra tutti da ricordare il moto-scooter 'Paperino', antenato della Vespa. Che farà il suo debutto in società nel 1946 suscitando sia curiosità che perplessità, per poi diventare lo scooter più famoso del pianeta. Ancora, in questo museo che non manca di aprire i suoi spazi ad happening culturali eterogenei, sono custodite le prime monocilindriche Gilera, ovvero la 350 Supersport e la Bitubo.

A Mandello del Lario, invece, nei pressi del lago di Como, destinazione tra le più suggestive e divertenti per chi ama viaggiare in moto, si trova il Museo del Motociclo Moto Guzzi, situato all'interno della storica fabbrica degli anni Venti. Tra i suoi 150 pezzi di indubbio valore tecnico, storico e culturale si trovano moto di serie, moto sportive, prototipi e motori, e poi esemplari unici - ad esempio, la prima motocicletta realizzata da Carlo Guzzi nel 1919 - e super celebrati, come la Otto Cilindri del 1957. Il percorso espositivo comprende una parte dedicata alle moto di serie - circa 80 veicoli che offrono uno spaccato della storia del nostro Paese, come la prima granturismo Norge, oppure le Guzzi serie Sport, o ancora l'Airone, la più diffusa tra le moto media cilindrata negli anni Quaranta e Cinquanta - e una parte dedicata alle moto da corsa: la Guzzi 4V del 1924, vincitrice del titolo europeo sul circuito di Monza; la Guzzi 350, che ha conquistato il titolo mondiale nel 1955.

110 in totale, invece, sono gli esemplari ospitati nel Museo della Lambretta, sito nella provincia milanese: confluiti qui da ogni parte del mondo, risultano essere un campione rappresentativo della produzione scooteristica dei Paesi industrializzati. Oltre ai modelli britannici anni Venti e agli esemplari rari - come la Lambretta 150 Special realizzata per la Polizia newyorkese - del secondo dopoguerra troviamo in questo museo anche stampe d'epoca, manuali tecnici, l'archivio integrale Innocenti, corredato di disegni e filmati.

Taglio decisamente storicistico, poi, per il Museo Nazionale del Motociclo di Rimini, nato all'inizio degli anni Novanta dalla fusione delle tre collezioni di Germano Corvatta, Giuseppe Savoretti e Tino Zaghini. Il patrimonio museale si compone di circa 250 modelli realizzati da circa 60 diverse case italiane ed internazionali tra la fine dell'Ottocento e gli anni Ottanta, ed è articolato secondo criteri tematici.

Il Museo della Motocicletta Frera, invece, celebra l'azienda omonima originariamente nata come produttrice di biciclette ed organizza attività didattiche finalizzate alla promozione della cultura d'impresa locale, ma anche allestimenti temporanei. I veicoli esposti, corredati di pannelli esplicativi relativi alle loro specifiche e funzionalità, annoverano anche moto prodotte da altre aziende lombarde.

Ultimo cenno, infine, per il Museo del Sidecar, dedicato a questo veicolo originale e a tutte le sue versioni. Nato come evoluzione del forecar (dotato di carrozza applicata nella parte anteriore), questo mezzo 'sociable' - in quanto consente la conversazione tra conducente e passeggero - vive il momento di massimo splendore nel ventennio fascista, rappresentando per antonomasia il mezzo del trasporto familiare.

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