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Kyoto, cuore della cultura nipponica

Tra gli eventi di maggior rilievo i dieci anni delle guerre Onin

Nell'isola di Honshu, abbracciata dalle vette montuose Atagoyam, Hieizan e Tamba, e nella fertilità territoriale del Kinki, è situata Kyoto, antica capitale giapponese ribattezzata 'città dei mille templi' per l'incredibile numero di edifici sacri che annovera. Il suo perimetro, infatti, abbraccia il 20% di tutti i tesori nazionali, custoditi da templi e musei per i numerosi turisti in viaggio in Giappone.

Nell'ambito della struttura urbanistica quadrangolare della città, in linea con i moduli cinesi, si fondono elementi contrastanti, vestigia del passato e schegge future. Oltre alla semplicità regale ed iconica del Palazzo Imperiale e alla sontuosità del Castello di Nijo, infatti, Kyoto si caratterizza per lo stile avveniristico della stazione realizzata da Hiroshi Hara: una struttura in vetro e acciaio, e una facciata poligonale - straordinaria per il gioco di specchi in movimento che riflettono la volta celeste - per un totale di 15 piani di spazio ad altissimo impatto.

Principessa d'Oriente per oltre 1000 anni, infatti, Kyoto mantiene quella atmosfera originaria quasi rarefatta per cui è tuttora chiamata 'Heian-Kyo' (ovvero: 'capitale della pace e della tranquillità'), e non perde la sua inesauribile creatività culturale ed artistica, fungendo immancabilmente da culla per i nuovi fermenti filosofici, religiosi, industriali...

Le camelie, le azalee ed i ciliegi i simboli floreali di questa città dalle antichissime origini: a fondarla, nel 794, l'imperatore Kammu. Residenza imperiale fino al 1868, anno in cui cederà il testimone di capitale a Tokyo, Kyoto accoglie al suo interno, dal IX secolo, le famiglie dei samurai, che guadagneranno via via terreno e potere a discapito della famiglia imperiale.

Tra gli eventi di maggior rilievo nella biografia cittadina citiamo i dieci anni delle guerre Onin, profondamente distruttive: nel feroce scontro tra i 90.000 soldati di Yamana e i 100.000 di Hosokawa, ad esempio, il centro resta fortemente danneggiato e i suoi abitanti si disperdono. A seguire, Kyoto attraversa la fase dei cosiddetti 'stati belligeranti', che si protrae fino alla seconda metà del Cinquecento, e registra l'ascesa al potere di Oda Nobunaga, prima, e di Hideyoshi, poi - a quest'ultimo vanno i meriti della ricostruzione cittadina.

Mantenendo fino ai nostri giorni il proprio ruolo di centro culturale ed artistico, inoltre, la 'città dai mille templi' si potenzia recentemente negli ambiti tecnologico e turistico. Visibilizzazione della cultura cittadina, i suoi splendidi quartieri: quello centrale, Gion, posto a lato del fiume Kamo, funge da immancabile location per due feste storiche come 'Gion matsuri' - che si svolge il 17 luglio, tra sfilate di carri allegorici e musiche tipiche prodotte da flauti, gong e tamburi, e calamita mediamente circa 200.000 partecipanti - e 'Gosan Okuribi'. Disseminato di antiche architetture tipiche giapponesi e di negozi che propongono manufatti di artigianato locale, Gion è caratterizzato anche dalla presenza di belle sale da the e ristoranti; in giro per le sue strade, poi, si incontrano le 'maliko', ovvero le apprendiste geishe. Poco distanti, infine, le strade ufficiali dello shopping: Shijo e Kawaramachi. Atmosfera deliziosamente calda e tipica, invece, per il quartiere di Pontocho, con le sue basse case di legno e le lanterne di carta rossa, anticamente funzionali ad indicare la presenza delle geishe. Prossimo anche il 'sentiero del filosofo', ricco di ciliegi, che costeggia il canale Shishigatani ed offre il meglio di sé durante la stagione primaverile.

Oltre alle migliaia di santuari buddhisti e shintoisti Kyoto trova nei meravigliosi giardini uno dei suoi elementi identificativi: ne possiede, infatti, accanto ai templi, circa 60. Splendida location meditativa, i giardini vengono realizzati, secondo i canoni stabiliti nel XVI secolo, utilizzando piante, muschio, pietre e ghiaia (queste ultime per simboleggiare la caducità del mondo); in moltissimi casi, invece, ci si avvale della tecnica dello sfondo, funzionale ad ampliare l'orizzonte. Tra i numerosi giardini i più famosi sono quelli di Daisen e di Ryoan-ji. Quest'ultimo, detto 'giardino secco' ed ampio circa 300 metri quadrati, è stato composto con ghiaia e pietre di forma eterogenea che rappresentano la superficie marina con delle isole, oppure delle nuvole tra le quali sbucano delle montagne. A permeare il giardino di Ryoan-ji, una filosofia di ispirazione buddista-zen.

Tra le architetture che raccontano il passato della città, invece, troviamo il già citato Palazzo Imperiale, collocato all'interno del Kyoto Gyoen Park ed emblema della semplicità, e il Castello di Nijo, costruito in incipit di XVII secolo per fornire una residenza di soggiorno per gli shogun Tokugawa, ed icona del loro potere. Splendidi giardini e raffinate creazioni artistiche custodite nelle sale interne rappresentano ulteriori punti di forza del castello.

A motivare l'appellativo di 'città dei mille templi', poi, una serie di stupendi edifici sacri fra cui troneggia il 'Padiglione d'oro', cosiddetto per il bellissimo padiglione in foglie dorate davanti al quale si apre uno stupendo giardino. Kinkaku-ji è la denominazione ufficiale di questo edificio, originariamente casa di riposo di uno shogun.

Collocato in un'ampia area da cui si può godere di una splendida vista sulla città, citiamo poi Nanzen-ji. Inizialmente concepito come luogo di ritiro per l'imperatore Kameyama, questo edificio viene trasformato, dopo la sua morte, in tempio. Una sottolineatura va alla sala con le riproduzioni delle tigri e al Giardino della Tigre che Balza, meraviglioso esemplare di composizione zen.

Ancora, citiamo i templi Higashi-Hongan-ji, di realizzazione secentesca - che vanta di essere il più grande edificio in legno della città - e Di Nishi-Hongan-ji, costruito alla fine del 1200 e ricco di tesori.

Il tempio di To-ji, eretto per la maggior parte nel 796, distrutto da incendi ed in seguito ricostruito, non ha perso la sua collezione di opere d'arte, che comprende anche la più alta pagoda giapponese, a cinque piani e lunga 57 metri. Una chicca: il tempio ospita al suo interno, ogni mese, il mercato delle pulci.

Molto famoso, poi, il tempio Sanjusangendo, in materiale ligneo; in particolare, celebre è la statua in legno dalle undici facce e circondata dalle 28 statue delle sue guardie e da 1000 altre ancora più piccole.

A circa 15 km a sud della città c'è poi Hoodo, ovvero il Padiglione della Fenice: costruito nel 1053 per volontà della potentissima famiglia Fujiwara, rappresenta il mitico uccello in volo.

Tra i santuari di Kyoto citiamo Fushimi-Inari-jinja, famosissimo in tutto il Giappone per i numerosi 'torii', e Daitokuji, costituito da ben venti templi, di cui cinque aperti al pubblico, e decorato dalla presenza di meravigliosi tesori e giardini-paesaggi.

Tra le splendide ville cittadine, invece, una citazione va a quella di Katsura, collocata in periferia accanto al fiume cui ruba la denominazione. Questo esemplare architettonico rappresentativo dello stile giapponese trova nel giardino-stagno centrale e nelle case da the circostanti i suoi punti maggiormente attrattivi. Vanto della villa Shugakuin, invece, gli spettacolari giardini: coi loro 28 ettari di ampiezza, infatti, risultano essere i più vasti dell'intera città.

Oltre alle architetture e agli edifici sacri, ad illustrare il patrimonio culturale di Kyoto ci pensano i suoi musei: il museo del Manga, ad esempio, o quello di Nishijin, dedicato alla storia della seta e alla sua lavorazione. Particolarmente ricco è il Museo nazionale, che custodisce un patrimonio di circa 10.000 pezzi, tra oggetti rari ed affascinanti preziosità. Ospitato all'interno della ex Banca del Giappone, è stato edificato nel 1897 ed è articolato in tre sezioni: archeologia, belle arti (ovvero scultura, pittura e calligrafia) ed artigianato (tessuti, ceramiche, lacche, oggetti in metallo).

Tra le strutture di interesse culturale citiamo anche la Sala Culturale di Yuzen - che custodisce una affascinante collezione di kimono ed offre la possibilità di osservare la messa in atto di antichissime tecniche di tintura - e il Teatro Gion Corner, sul cui palco si rappresentano spettacoli della durata di un'ora che ci raccontano delle arti e degli spettacoli tradizionali nazionali corredati di spiegazioni in lingua inglese: la cerimonia del the, il teatro delle marionette (detto 'bunraku'), la musica di corte 'gagaku', la commedia classica 'kyogen', la danza tradizionale 'kyoma' e l'arpa 'kyoto'.

Dulcis in fundo, parliamo degli eventi tipici di Kyoto, ad alto tasso di folklore, come la Settimana Dorata, che festeggia la fioritura dei ciliegi. Molto famosi sono i numerosi festival 'matsuri': tra tutti ricordiamo l'Hatsu Ebisu, che si svolge a gennaio ed è dedicato ai mercanti, ed il Godai Rikison Ninno-e, nell'ambito del quale i partecipanti sollevano due gigantesche torte di riso. Molto coinvolgente, infine, la festa di Miyako Odori, istituita nel 1872 allo scopo di valorizzare la città: ad animarla, stuoli di geishe che si esibiscono in performance di danza.

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