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Philadelphia e la sua biografia

Qui sono sorti il primo zoo, la prima zecca, la prima biblioteca pubblica, il primo istituto scolastico di belle arti

Qui si trova il National Constitution Center, l'unico, negli States, dedicato alla costituzione; qui, ancora, si srotola la prima strada residenziale più vecchia d'America, disseminata di case 'ultra-duecentenarie' ed aperte al pubblico: non c'è dubbio, siamo a Philadelphia, vera e propria culla degli Stati Uniti, dove la signora Betsy Ross ha cucito la prima bandiera americana...

A metà strada fra la Grande Mela e la capitale Washington, 'Philly' - per usare il nomignolo con cui la chiamano affettuosamente i suoi abitanti - è adagiata ad ovest del fiume Delaware ed attraversata dal suo affluente Schuylkill, il cui corso traccia i confini del suo History District. Conservatosi straordinariamente, con le sue stradine piene di ciottoli, i palazzi in mattoncini, le piccole piazze e botteghe, il centro storico presenta una fisionomia decisamente 'europeizzante'.

Sesta tra le metropoli statunitensi per densità di popolazione, Philadelphia risulta essere straordinariamente ricca di musei e strutture dedicate all'arte - citiamo solo qualche nome: Philadelphia Museum of Art, Brandywine River Museum, Carpenter's Hall... - per cui merita l'appellativo di 'Atene degli USA', ma anche di location e monumenti in cui si sono scritte le pagine più importanti della storia a stelle e strisce: pensiamo all'Independence National Historical Park (definito 'il miglio quadrato con più storia d'America', collocato tra Market Street, Walnut Street, la 2nd e la 6nd Street), che nei suoi archivi custodisce i documenti relativi alla nascita degli Stati Uniti; pensiamo al 'Congress Hall', nei cui spazi si è svolto il primo Congresso degli Stati Uniti ed è stata adottata la prima Carta dei Diritti. Visitare la città di Philadelphia, dunque, in tutti i suoi angoli ed edifici, equivale a sperimentare un viaggio nel tempo, alla scoperta del suo affascinante passato, con la copertura completa della nostra assicurazione per i viaggi negli USA.

Il territorio della attuale metropoli, abitato da tribù di indiani locali detti 'Shackamaxon', vide arrivare, nella prima metà del 1600, colonizzatori svedesi guidati dal missionario Johannes Campanius. Sarà solo dopo alcuni decenni, però, che vennero gettate le basi della città, e successivamente alla nascita della nazione cui appartiene: la Pennsylvania. In questo momento fece la sua rentrée in scena un esploratore nativo londinese, classe 1644, figlio dell'ammiraglio omonimo: William Penn. Che ricevette da Carlo d'Inghilterra, come risarcimento per un debito, una concessione ufficiale relativa alle terre poste a sud del New Jersey, e, più precisamente, sulla sponda occidentale del fiume Delaware. Nacque, in questo modo, la 'Pennsylvania', così battezzata in omaggio al padre di William, Penn, e in considerazione della selvaggia natura locale ('sylvania', infatti, significa 'foresta').

Il proposito di intraprendere progetti di colonialismo in America si originò, per Penn, nella sua appartenenza al movimento dei quaccheri. Caratterizzati da un'ideologia pacifista e da ritualità e modi di pregare decisamente eclatanti, questi furono considerati eretici e per questo perseguitati: l'ostilità di cui Penn fu vittima in patria, dunque, lo spinse a cercare altrove la sua fortuna.

Il liberale William si recò in visita nella nazione che portava il nome della sua famiglia in due occasioni: la seconda volta decise di fondare una città all'insegna del pacifismo, stringendo relazioni paritarie con gli indiani autoctoni; sintetizzò poi nella denominazione eletta l'ésprit di questa patria della benevolenza, e la chiamò Philadelphia, ovvero: 'città dell'amore fraterno'. Dotato di una autorità pressoché illimitata, seconda soltanto a quella del sovrano, l'esploratore londinese, traendo ispirazione dal modello di tolleranza religiosa tipico della Transilvania, istituì un governo democratico caratterizzato dalla separazione dei poteri e dalla libertà di culto. Chiamato a disegnare il progetto della città fu Tomas Holmes, a cui Penn chiese di realizzare una struttura a forma di griglia, con larghe strade che si intersecavano tra loro ed ampi spazi di separazione tra le diverse costruzioni. Questo modulo costruttivo, che visibilizzava chiaramente la filosofia e la tolleranza di Philly, venne poi ripreso da numerose città statunitensi.

Penn avrebbe voluto stabilirsi definitivamente nella 'città dell'amore fraterno', dove invece, nel 1700, giunse un incredibile uomo chiamato Benjamin Franklin. Stampatore, tipografo, diplomatico, statista, giornalista, inventore e molte altre cose, questo geniale bostoniano diventerà uno dei grandi protagonisti nella storia della città di Penn, rendendola all'avanguardia dal punto di vista delle istituzioni.

Sul luogo dove il grande Benjamin aveva eretto la propria abitazione, presso la Franklin Court, venne realizzato uno dei monumenti più innovativi della città: in bianco e acciaio, venne disegnato dall'architetto Roberto Venturi. A pochi passi si trova, inoltre, il primo ufficio postale di tutta l'America, che espone reperti della stamperia del XVIII secolo.

Periodo di grande splendore, nei due secoli 1700 e 1800, per Philadelphia, che arrivò ad essere la più grande delle città statunitensi, e che ebbe un ruolo da protagonista nell'ambito della Rivoluzione Americana, svoltasi tra il 1775 e il 1783. Le tredici colonie ebbero la meglio sul Regno di Gran Bretagna, e ne venne ufficialmente riconosciuta l'autonomia con la Dichiarazione d'Indipendenza, firmata nella ormai emblematica data del 4 luglio 1776 all'interno della Independence Hall di Philadelphia. Questo edificio collocato sulla Chesnut Street ed attualmente inglobato nell'Independence National Historical Park, era originariamente chiamato 'Pennsylvania State House'. Sede della provincia della Pennsylvania, custodì con le sue mura anche la redazione degli articoli della Confederazione e della Costituzione degli Stati Uniti. Le menti di Edmund Woolley e Andrew Hamilton confezionarono il progetto di questo esemplare di stile georgiano in mattoni rossi, eretto tra il 1732 e il 1753, che, insieme alla Old City Hall, alla Congress Hall e alla Philosophical Hall, popola tuttora Independence Square. è qui che i cittadini, in data 8 luglio 1776, vennero radunati per la lettura della storica Dichiarazione: a convocarli il suono di una campana simbolo della rivoluzione americana: Liberty Bell. Realizzata in una fonderia londinese di Whitechapel nel 1751, la campana, detta originariamente 'Old State House Bell', fu trasportata in America, dove, però, giunse incidentata. John Pass e John Stow si occuparono di ripristinare la struttura di questo strumento poi ospitato all'interno del Liberty Bell Pavillon, ed incaricato di chiamare a raccolta i cittadini in occasione di eventi pubblici importanti. Attualmente, la Liberty Bell, anche se non ha più suonato dal compleanno di George Washington, nel 1846, mantiene inalterato il proprio valore simbolico, e la sua presenza è sinonimo di libertà ed indipendenza, due valori che permeano lo spirito americano e che vengono celebrati ogni anno nell'Independence Day. Il barbecue o picnic con la famiglia o con gli amici più intimi, il canto dell'inno nazionale con la mano sul cuore, la parata in strada e lo spettacolo serale a base di fuochi d'artificio: ecco i momenti salienti di questi festeggiamenti che vedono ogni americano, attraverso la celebrazione della propria patria, celebrare in qualche modo la propria nascita...

Torniamo, però, a parlare di Philly, dove, nel settembre 1786, i rappresentanti dei vari Stati confluirono per discutere alcune proposte di revisione poi approvate nel febbraio successivo. Nel 17 settembre 1787, ancora, venne ultimata la Costituzione, che entrerà poi in vigore il 4 marzo 1789. Dal 1790 al 1800, poi, la 'città dell'amore fraterno' assurse al ruolo di capitale, collocando gli uffici nell'Independence Hall e la Corte Suprema nell'Old City Hall.

I secoli successivi registrarono diversi momenti di difficoltà per Philadelphia, che venne messa a dura prova dalle epidemie, ed oscurata, nel suo ruolo di primadonna in ambito commerciale ed economico, da altre metropoli statunitensi - in primis, da New York. Tutto questo, però, non ha intaccato le numerose virtù di questa culla americana sempre ed immancabilmente ricca di stimoli culturali, musicali ed artistici...

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