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Alessandria d'Egitto: straordinario museo a cielo aperto

Un patrimonio di valore inestimabile,quello di Alessandria d'Egitto, venuto alla luce nel tempo grazie alle opere di scavo realizzate

Lawrence Durrell la descrive come una 'principessa e donna di facili costumi', rendendo efficacemente la sua regalità e il suo fascino antico, inevitabilmente specchio di un tempo che fu: è Alessandria d'Egitto, affacciata sulle acque del Mediterraneo e vicina alla palude Mareotide, è una meta da visitare in vacanza con Care. Di fronte, collegato tramite la diga dell'Eptastadio, l'isolotto di Faro.

'Porta d'Egitto sul Mediterraneo' è un altro degli appellativi di questa città densamente popolata - oltre tre milioni risultano essere, infatti, i suoi abitanti - che si srotola sulla costa per 20 chilometri, caratterizzata da una bellezza più europea che araba, e meta immancabile per gli appassionati di egittologia. Che, però, non sono gli unici a rispondere al richiamo di Alessandria: il suo lungomare, i caffè, le molte località marine vicine - Midan Orabi, Midan Ramieh, Glim, e poi Sidi Bishr, Stanley Beach, Maura, ed ancora Cleopatra, Montazah... - le conferiscono, infatti, un irresistibile appeal.

Alessandria è, ancora, il suo clima dolce e molto piacevole, la sua gastronomia, profumatissima di spezie, il suo incantevole intreccio di stradine minuscole, e poi la vivacità del mercato del quartiere Shatbi, la sua anima multiculturale, i suoi intensi traffici commerciali, e, soprattutto, la sua ricchissima serie di reperti archeologici: guardarli equivale a teletrasportarsi indietro nel tempo, ripercorrendo la antichissima storia di questa città figlia di Alessandro Magno, che la fonda tra il 323 e il 323 a. C. Per la precisione, si tramanda che il grande condottiero avesse gettato le fondamenta tracciandone il perimetro con del grano - l'unico materiale che aveva a disposizione - dalla duplice valenza evocativa: i chicchi di frumento simboleggiano, per la precisione, la prosperità e lo spirito commerciale che dagli albori caratterizzarono la città... Dinocrate da Rodi l'architetto che aveva curato il piano di fondazione di Alessandria, la cui cinta muraria aveva una ampiezza di 15 chilometri - si tratta di dimensioni straordinarie se paragonate a quelle medie del tempo.

Tre, originariamente - ebraico, egiziano, greco o reale - i quartieri in cui era articolata questa città la cui struttura si svolgeva intorno all'incrocio di due grandi strade principali, decorate con colonnati: il punto d'incontro tra le due vie corrispondeva col centro cittadino, sede della moschea e del mausoleo di Alessandro, detto 'Soma'. L'ampio porto occidentale di Eunostos, inoltre, era circondato dalle scogliere raccontateci da Strabone, mentre quello orientale, il cosiddetto 'Gran Porto', era considerato pericoloso a causa della ristrettezza del suo imbocco: a testimonianza di ciò, i resti rivenuti di numerose navi affondate nelle sue acque...

La storia ci racconta che Alessandria rappresentò un punto di riferimento in ambito economico e fu seconda soltanto a Roma per bellezza e ricchezza; culturalmente molto vitale - è qui, ad esempio, che venne tradotta la Bibbia nella versione cosiddetta 'Septuaginta' - anche grazie alla mescolanza di razze che l'ha sempre caratterizzata, fu la splendida culla di quella raffinata stagione chiamata 'alessandrinismo' e sede per il Mouseion e per la leggendaria Biblioteca Alessandrina.

È ad Alessandria, inoltre - dove venne istituito il 'praefectus Alexandrae et Aegypti', dove soggiornò Cesare con Cleopatra e dove Cleomene seppellì il grande Alessandro - che si scrissero pagine importanti nella storia del cristianesimo: pagine relative alla sua diffusione, agli studi teologici promossi da san Marco, alle eresie...

La ricca e popolata biografia della città egiziana - che la vede anche attraversare fasi di declino, in conseguenza del tracollo dell'Impero Romano, e poi essere conquistata dall'Impero bizantino, ed, ancora, essere offuscata dalla brillantezza de Il Cairo, fondata nel 969 - ha lasciato sul suo territorio splendide tracce: resti di templi, palazzi e monumenti... Citiamo il Timonium (costruito da Marco Antonio), il Cesareo, dove si trovavano gli obelischi di Cleopatra, attualmente custoditi a Londra e a New York, e poi i templi di Poseidone e di Efesto, il Grande Teatro, il famosissimo Serapeo, dedicato a Serapide...

Dedichiamo uno spazio particolare, poi, al leggendario 'Faro', annoverato tra le sette meraviglie del mondo, e la cui denominazione passa ad indicare, per antonomasia, tutte le costruzioni della sua tipologia. Realizzato da Tolomeo I e Tolomeo II, con i suoi 135 m di altezza poteva essere visualizzato già da una distanza di ben 50 chilometri; particolare la sua struttura, che si articola in una base quadrangolare, una torre ottagonale, una costruzione tondeggiante su cui troneggiarono le statue di Zeus o di Poseidon, e di Helios. Di tutta questa bellezza, crollata parzialmente a causa di un terremoto, furono ritrovati, tra i pezzi finiti in mare, una statua di Tolomeo II e della moglie Arsinoe II, che venne raffigurata come Iside; altri resti, invece, furono inglobati nel cinquecentesco forte di Quait Bey, che ospita anche il Museo Navale.

Un'aura di prestigio avvolge, poi, anche la Biblioteca di Alessandria, istituita in epoca tolemaica: con i suoi 700.000 volumi ha rappresentato un incredibile concentrato di cultura e letteratura! Incendiata dalle truppe di Giulio Cesare, ed in seguito anche a causa dei disordini successivi agli atti di intolleranza della comunità cristiana contro la cultura pagana, venne distrutta definitivamente nel 639 dopo la conquista islamica: il califfo ordinò di tenere soltanto i testi in linea con le verità del Corano, ed utilizzò il resto come combustibile per i bagni termali cittadini... Poco distante dalla biblioteca originaria venne realizzata la Nuova Biblioteca Alessandrina, ospitata negli spazi di un edificio ispirato ad un sole nell'atto di sorgere dal mare; al suo interno, sale di lettura, un istituto finalizzato al restauro dei libri antichi, una minibiblioteca per bambini, una scuola di informatica e una sala congressuale.

Tra i reperti degni di nota non possiamo non citare l'Anfiteatro romano, con la sua arena circondata da 13 gradini in marmo bianco, e le Catacombe di Kom ash-Shuqqafa, che, fra tombe stratificate su tre piani, corridoi e sale, costituiscono il più grande luogo di sepoltura della romanità in tutto l'Egitto.

Ancora, nella leggenda entrò anche la colonna di Pompeo: massiccia, con i suoi nove metri di altezza, e, contemporaneamente, raffinata grazie al rosa del suo marmo, ricevette la sua impropria denominazione dai cristiani, che la credevano opera di Pompeo, quando invece venne edificata nel 297 a. C. in onore di Diocleziano. Tra gli edifici di matrice cristiana, invece, citiamo il monastero di Santa Caterina, che sorge a ben 1.500 metri di altezza sul monte Sinai e, più precisamente, secondo la tradizione, nel sito dove si trovava il roseto ardente di Mosè.

Un patrimonio di valore inestimabile, dunque, quello di Alessandria d'Egitto, venuto alla luce nel tempo grazie alle opere di scavo realizzate: pioniere, in questo ambito, alla fine dell'Ottocento, l'archeologo Hogart, che si avvalse della collaborazione della Egypt Exploration Fund e della Società per la Promozione degli Studi Ellenici. Effettuare gli scavi richiedeva una notevole passione: non era impresa facile, infatti, a causa delle costruzioni moderne, che ostacolavano, e dei fenomeni di bradisismo tipici del territorio. Agli archeologi del Centre d'études alexandrines, sotto la direzione di Jean Yves Empereur, invece, va il merito di aver identificato i blocchi e il basamento del 'Faro' e la necropoli antica sommersa, mentre, tra i molti archeologi subacquei, merita una nota Frank Goddio, il quale, avvalendosi della risonanza magnetica e del sonar, ha identificato Heraklion, e portato alla luce statue, sarcofaghi, sfingi, monete, orecchini, monili... I fondali marini che circondano Alessandria sono oggetto di continue indagini: custodendo reperti fino a sei metri di profondità sul fondo, sono in grado di ricostruire la storia dell'Egitto.

L'immenso valore storico ed artistico della 'porta d'Egitto sul Mediterraneo' viene attualmente custodito all'interno del museo greco-romano fondato nel 1892, all'interno del quale, nell'ambito di una ricchissima serie di mummie, sarcofaghi, ceramiche, gioielli ed arazzi, si trovano statue di sovrani tolemaici e di Serapide, mosaici della moglie di Tolomeo III, della regina Beatrice, teste scolpite di Alessandro ed una scultura di Api, il toro sacro venerato dagli Egizi...

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