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Rete autostradale italiana: sicurezza in aumento

Tra gli obiettivi principali della politica trasporti europea quello di abbattere del 50% il tasso di mortalità su strada

'La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte', Libro Bianco pubblicato dalla Commissione europea il 12 settembre 2001, indicava come prioritaria la necessità di miglioramento di tutte le tipologie di trasporto in Europa, ponendo particolarmente l'accento sulla rete stradale. Assorbendo quasi il 50% del trasporto merci e il 79% del trasporto passeggeri, e percorsa da un parco veicoli letteralmente triplicato rispetto a quello degli anni Settanta, infatti, la rete stradale rappresenta il primo protagonista nel settore mobilità e detiene, purtroppo, anche il triste primato relativo alla percentuale di incidenti.

Tra gli obiettivi principali della politica trasporti europea, nella prima decade di questo secondo millennio, dunque, centrale quello di abbattere del 50% il tasso di mortalità su strada, da raggiungere attuando anche una serie di interventi di miglioramento della rete autostradale: ristrutturazione ed ampliamento infrastrutturale, adozione di nuove strumentazioni tecnologiche, diffusione della cultura della guida sicura presso i cittadini...

In linea con gli obiettivi comunitari il nostro Bel Paese ha registrato una più che soddisfacente riduzione di oltre il 60% circa del tasso di mortalità su strada, con un livello di sicurezza autostradale allineato a quello delle reti europee e duplicato rispetto a quello della viabilità ordinaria: a rendere possibile il raggiungimento di questo risultato la recente riforma normativa del Codice della Strada - consistente in un inasprimento delle sanzioni in caso di numerose violazioni - e gli interventi che hanno interessato, e tuttora interessano, per circa il 45% del totale, la rete autostradale.

Realizzazione di terze e quarte corsie e di nuovi svincoli, adeguamento degli impianti di illuminazione, aumento del 16% della copertura di asfalto drenante, e poi riqualificazione delle barriere spartitraffico esistenti ed installazione di nuove new generation, in grado di minimizzare l'impatto d'urto: questi sono solo alcuni degli interventi realizzati e in fase di realizzazione, relativi all'ambito infrastrutturale. Misure specifiche sono state adottate, poi, per i cosiddetti PISM (punti con incidentalità superiore alla media), consistenti nell'installazione di segnaletica ad alto impatto e nella stesa di pavimentazione ad alta aderenza: anche le statistiche relative a queste aree ad alto rischio registrano risultati consistenti, con una diminuzione del 46,5% del tasso di incidenti.

Sempre nell'obiettivo della maggior sicurezza autostradale sono stati poi adeguati gli impianti di ventilazione, antincendio e controllo del traffico in 407 gallerie della rete, e si è provveduto ad incrementare il numero di dispositivi autovelox distribuiti sul territorio e ad installare 'Rumble Strips' sia sulle corsie di emergenza che sulle rampe di svincoli doppio senso, al fine di combattere il pericolo del colpo di sonno.

Completano questo piano di miglioramento l'ampliamento dei caselli - con il restyling degli impianti per il pagamento ticket e per l'assistenza - e il rinnovamento delle aree di servizio, ma anche l'incremento delle tecnologie di trasmissione delle segnalazioni di viabilità e le operazioni di risanamento acustico, con installazione di 1.000 chilometri di barriere fonoassorbenti, finalizzate alla tutela di tre milioni di persone. Tutto realizzato, e da realizzare, predisponendo, ove necessario, percorsi alternativi, e comunicandolo agli utenti secondo una logica multicanale: minimizzando, dunque, il più possibile l'impatto sulla viabilità e garantendo una fruizione in tutta sicurezza.

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