'Dal Paleolitico fino a noi: Sassi di Matera'
Sul suo territorio calcareo l'uomo ha lasciato profonde tracce sia nelle remotissime epoche del Paleolitico e del Neolitco che in periodi relativamente recenti, come quello del Monachesimo eremitico medievale, durante il quale sono sorte diverse chiese rupestri.
In queste terre impervie e suggestive - portate qualche anno fa alla ribalta in quanto location di 'The Passion', grandissimo e controverso successo cinematografico firmato da Mel Gibson - troviamo uno straordinario esempio di bioedilizia e un trionfo di adattamento umano: i 'Sassi di Matera'. Il piccolo lago Jurio, di vitale importanza nell'antichità, si gode lo spettacolo incredibile di una città avvinghiata sul burrone Gravina, definita 'paesaggio culturale', espressione della civiltà e cultura contadina. All'interno delle rocce locali i pastori crearono degli insediamenti, dapprima semplici e che poi, gradualmente, crebbero in complessità, arrivando a costituire una città sotterranea, regolarmente abitata fino agli anni Cinquanta, quando la legge De Gasperi la dichiarò inagibile e ne ordinò la evacuazione.
Saranno gli anni Novanta a riabilitare i cosiddetti - a partire dal 1214 - 'Sassi', annoverandoli tra le perle del 'Patrimonio Unesco' e preservandoli, così, dalla prevista demolizione: questi stupefacenti interventi umani sull'ecosistema possono, così, giungere a noi, tramandandoci un patrimonio di conoscenze relativo alle modalità abitative e costruttive più antiche, offrendoci un raffinato esempio di sfruttamento oculato delle risorse naturali: terra, acqua, energia solare.
Incastonato nella calcarenite della valle Gravina troviamo un complesso abitativo equilibrato ed efficiente, provvisto di canali di irrigazione che alimentano le cisterne a goccia necessarie per il rifornimento delle singole case. Queste, infatti, protagoniste di un sistema idraulico esclusivamente sotterraneo, conservavano l'acqua durante tutte le stagioni. Delle abitazioni, particolarissimi risultano essere i tetti: sulla loro superficie, infatti, pendono orti e piccoli giardini; nella variante a volta, invece, l'intercapedine è adibita a piccolo cimitero...
L'insieme delle abitazioni, apparentemente affastellato, ma, in realtà, frutto di uno studiatissimo ordine interno, è caratterizzato dalla presenza di un fitto intreccio di vicoli, scale, terrazze; frequenti sono anche i complessi abitativi realizzati su un medesimo spiazzo, con al centro un pozzo, nucleo di entità sociale. Una sottolineatura, poi, per l'illuminazione dei 'Sassi', dal fascino magico - gli abitanti delle case, infatti, illuminandone gli interni o l'ingresso, creavano delle luci che sembravano sprigionarsi sotterraneamente... - e per l'ottimale livello di inerzia termica, consentito dalla massa tufacea, che mantiene solitamente la temperatura sui 15°.
Tre sono, inoltre, i quartieri nei quali si articolano i leggendari 'Sassi': primo fra tutti il Rione Civita, che, in passato, costituiva il centro politico e spirituale di Matera, ed anche la sua anima aristocratica. A dominarne la sommità, il Duomo duecentesco, dedicato alla Madonna della Bruna. Romanico pugliese quanto a stile, questo tempio della cristianità custodisce, al suo interno, il presepe in pietra di Altobello Persio.
Ai due lati della Civita, invece, voilà i rioni popolari! Il Sasso Caveoso, che - in virtù della struttura ad anfiteatro - ruba la sua denominazione alla cavea originale, quella dei teatri classici, è totalmente scavato nella roccia, e si estende verso sud con le sue case-grotte disposte in senso decrescente, su gradoni. Punto di forza del Sasso Caveoso, le sue suggestive chiese rupestri.
Sul versante ovest si trova, invece, il Sasso Barisano, cosiddetto in considerazione della sua esposizione verso la città di Bari - o, secondo un'altra scuola di pensiero, da Varisius, il nome di una famiglia gentilizia romana presente in queste zone. Da sempre densamente popolato, ed oggetto di efficaci operazioni di restyling che ne hanno rinnovato la struttura, è ornato dalla presenza di numerosi portali scolpiti e fregi. Nel Rione, infine, si trova anche il Museo-Laboratorio della Civiltà Contadina, che, tramite le ricostruzioni di mestieri ed ambienti antichi, e gli oggetti d'epoca racconta la storia della civiltà e cultura del luogo...
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