Un'opera d'arte chiamata Dubrovnik
La 'perla dell'Adriatico': così Lord Byron definisce Dubrovnik, città mercantile e marinara dal fiero spirito indipendente, incastonata sulle coste dalmate ed avvolta da un clima dolcemente mediterraneo - a ripararla dalla bora, infatti, ci pensa il monte Srd, mentre l'isola di Lokrum la scherma dallo scirocco. Fortemente rappresentativa, nell'urbanistica e nelle architetture, del suo passato, Dubrovnik deve parte della sua solidità, nel tempo, alla sua posizione strategica sull'Adriatico rafforzata dalla perfetta fusione delle mura nel paesaggio, che aumentano la sicurezza del sito anche come approdo per le navi.
Taverne e ristoranti sono disseminati sul territorio di questa città che aveva fatto innamorare George Bernard Shaw, tanto da ispirargli parole appassionate: 'Se volete vedere il paradiso terrestre, venite a Dubrovnik' - parole non casuali, ma proporzionate alla bellezza naturale del luogo. Tra i boschi, vigneti e campi coltivati abbondano, infatti, alberi di limoni e arance, ma anche specie tropicali e subtropicali trapiantate dai marinai di ritorno dai viaggi. Affacciate su un mare limpido, poi, una serie di spiagge in ghiaia, sabbia, roccia e cemento - tra tutte segnaliamo quella del Lazareti, presso Porta Ploce; tra le isole e gli isolotti prospicienti, invece, citiamo Korkula, nota per le sue palme e il rosso dei tetti delle abitazioni.
Fondata circa 1300 anni fa con il nome di 'Ragusium' dagli abitanti della vicina Epidauro, Dubrovnik progredisce particolarmente sotto il dominio romano nel periodo bizantino, caratterizzandosi da subito per la sua anima commerciale e marinara. Potenza di primo piano sia nell'Adriatico che nel Mediterraneo orientale riesce a mantenere, nel tempo, una condizione di autonomia: grazie all'alleanza con Ancona, che la difende contro lo strapotere della Repubblica di Venezia, o agli accordi diplomatici ed economici con l'Ungheria e con l'Impero Ottomano.
Tra gli anni salienti nella biografia della città, in primis, il 1492, quando la scoperta dell'America rivoluziona completamente l'assetto delle rotte commerciali, spostandole nell'Atlantico. Decisamente e tristemente centrale, poi, il 1667, anno in cui un terribile terremoto si abbatte sulla città, mietendo 5.000 vittime e devastandola. Il 1808 segna, invece, la fine dell'indipendenza della 'perla dell'Adriatico', dapprima conquistata da Napoleone e poi dominata dagli Asburgo fino alla fine della prima guerra mondiale. Annessa al Regno di Jugoslavia, la città verrà poi inglobata nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia successivamente al secondo conflitto mondiale. Dai primissimi anni Novanta, infine, si apre una nuova primavera per la città, grazie all'incremento dei flussi turistici e ai nuovi fermenti culturali.
Questo il passato di Dubrovnik, splendida città che trova la sua cifra identificativa nel bianco raffinato del marmo, dominante ovunque - dalle piazze alle pavimentazioni, dalle case ai musei - e particolarmente lucente e brillante sotto la pioggia.
Il centro storico, annoverato tra i siti UNESCO e detto Stari Grad, è stato restaurato dopo la devastazione causata da ben 2000 bombe tra il 1991 e il 1992 e trasformato in una meravigliosa isola pedonale. Questa è divisa in due dal lungo stradone lastricato chiamato Stradùn, ricco delle principali architetture cittadine, che termina nei pressi del porto. Altra via emblematica di Dubrovnik è la Placa, che parte da Porta Pile e procede fino alla Torre dell'Orologio sita in piazza Luza. Caratterizzati dallo stile armonico tipico della città, i 300 metri di questa via si snodano su pietre candide, tra caffè, chiese e negozi di curiosi souvenir, e si animano grazie a concerti ed appuntamenti che si svolgono per 365 giorni l'anno...
Il vasto patrimonio di Dubrovnik comprende, in primis, una ricca serie di edifici sacri della cristianità: c'è la chiesa del patrono san Biagio, bellissimo esemplare di barocco made in Italy, caratterizzata dalla presenza di raffinati altari e decorazioni, ma soprattutto dalla statua argentea del santo che tiene in mano il modellino della città. In stile barocco anche la chiesa di sant'Ignazio, mentre quella di san Salvatore risponde a dettami di gusto rinascimentale. Edificata nel 1520, presenta una struttura con navata unica e finestre laterali gotiche a sesto acuto.
Molto bello anche il convento dei Francescani, col suo chiostro tardoromanico e le colonne sormontate da teste umane, fiori e animali. Al suo interno si trova, inoltre, una delle più antiche farmacie d'Europa, aperta al pubblico nel 1317, ed un museo che raccoglie una serie di reliquie, oggetti liturgici, dipinti, gioielli in oro, libri di medicina e strumenti farmaceutici.
Ultima citazione, tra gli edifici sacri, per la Cattedrale dell'Assunzione della Vergine, costruita nel XII secolo grazie ad una donazione di Riccardo Cuor di Leone, scampato ad un naufragio, durante la terza Crociata, presso l'isola di Lokrum. Teca per quasi 140 reliquari d'oro e d'argento, la cattedrale presenta pareti riccamente decorate da dipinti tra cui spicca il polittico Assunzione della Vergine proveniente dalla scuola di Tiziano.
Tra le architetture cittadine troviamo, poi, anche meravigliosi palazzi, come Palazzo Sponza, originariamente dogana, poi zecca, tesoreria di stato ed infine banca. Imponente e caratterizzato da uno stile che mixa elementi gotici e rinascimentali, ospita al suo interno l'archivio statale dove si conservano documenti a partire dal XII secolo, e tutti i giorni si anima per il mercato che si svolge davanti all'entrata. Ornato da stupende sculture, citiamo poi Palazzo dei Rettori, di epoca fine-quattrocentesca e in stile gotico. Location quasi fissa per il Summer Festival di Dubrovnik, il palazzo è adibito a museo che custodisce un vasto patrimonio costituito da abiti da cerimonia, ritratti, stemmi araldici, monete antiche, e poi mobili d'epoca, dipinti barocchi e reperti storici. Nell'atrio, inoltre, è collocata la statua del navigatore Miho Pracat, che aveva donato tutti i suoi beni alla cittadinanza.
Grandiosità è la parola d'ordine anche per quanto riguarda il Lovrienac, monumentale fortezza collocata al di fuori dei bastioni cittadini e suggestivo palcoscenico per l'immancabile rappresentazione dell'Amleto nell'ambito del 'Festival Estivo di Dubrovnik'.
La lista dei monumenti cittadini comprende, ancora, la Colonna di Orlando, a cui è affidato il ruolo istituzionale di sostegno della bandiera. Raffigurazione lapidea del protagonista della celebre Chanson de Roland - pare - assassino del pirata Spucente proprio all'interno dei confini di Dubrovnik, la colonna era il luogo deputato per l'esecuzione delle condanne capitali, la proclamazione degli editti e l'annuncio delle feste. Amato punto di rendez-vous e simbolo ufficiale della libertà statale, la Colonna fornisce anche l'unità di misura ufficiale di lunghezza della repubblica: si tratta dell'avambraccio di Orlando, pari a 51,1 cm.
Nell'ambito del suo ricchissimo patrimonio artistico ed architettonico la 'perla dell'Adriatico' trova il suo massimo vanto nelle incredibili mura, tra le più belle del pianeta, realizzate tra il 1200 e il 1600.
Lunghe ben 1940 metri ed alte 25 metri, le mura contano 16 torri dove si svolgono manifestazioni e concerti; nella torre Minceta, ad esempio, originariamente difensiva contro gli attacchi via terra, si celebrano matrimoni. La porzione di cinta muraria rivolta alla terraferma ha un'altezza variabile tra i quattro e i sei metri, ed è protetta da un'aggiunta, mentre la sezione marina, misurando al massimo tre metri, risulta molto più sottile. La costruzione di nuove fortificazioni e di nuovi bastioni risale al periodo successivo la conquista turca di Costantinopoli, momento in cui si ottiene l'ampiezza attuale.
Accedendo dall'ingresso di Porta Pile, aperto tutti i giorni fino alle h19, è possibile effettuare un tour completo delle mura, comprensivo dei tre bastioni e delle due fortezze indipendenti, godendo di una vista incredibile: i tetti della città, da una parte, e il mare, con l'isolotto di Lokrum e le sue spiagge consacrate al naturismo, dall'altra... Prima di godere l'esperienza delle mura, da ammirare la fontana collocata all'ingresso, edificata nel 1438 dal costruttore napoletano Onofrio della Cava. Incaricato di realizzare l'intero acquedotto cittadino, il costruttore partenopeo convogliò in città l'acqua della sorgente Sumet nella Rijeka, situata a 12 km dal centro, comprendendo in tutto il progetto anche la fontana. Della versione originaria, decorata da numerose sculture, sopravvivono 16 rilievi di mascheroni da cui zampilla l'acqua.
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