La magia naturale delle Cinque Terre
Le acciughe salate, la salsa verde ai pinoli, la marmellata di limoni biologici, e poi il profumatissimo pesto a base di basilico costiero, il miele di castagno e di acacia, ma anche quello intensamente aromatico di macchia mediterranea: et voilà i prodotti tipici delle Cinque Terre, stupendi paesini posti all'interno dei confini liguri - Monterosso, Corniglia, Vernazza, Riomaggiore, Manarola, destinazioni immancabili in una vacanza in Liguria.
Una natura aspra e forte, nell'accostamento di mare, terra, rocce e paesaggi verdissimi, caratterizza la bellezza delle Cinque Terre, contraddistinte da una costa frastagliatissima. Nell'ambito dei 18 chilometri di molti scogli e di meno numerose piccole baie segnaliamo la spiaggia di Monterosso, di ghiaia fine e rocce dalle forme particolari, e poi quella sempre assolata e calda di Corniglia, e i molti deliziosi arenili.
Parallela alla costa, una catena montuosa che costituisce un ottimo schermo dai venti freddi. Questo territorio si caratterizza inoltre per la presenza di terrazzamenti protetti ed arginati da muretti a secco, coltivati a viti ed olivi.
Nell'ambito della ricca natura locale, una ramificatissima rete di piccoli sentieri, tra cui tre principali, segnalati dalla sezione spezzina del CAI: il primo si snoda tra la costa e la Val di Vara; il secondo, detto 'sentiero dei santuari', collega tra loro i luoghi di culto dei singoli borghi; il terzo, infine, chiamato 'sentiero azzurro', unisce tra loro i diversi paesini e vanta, tra i numerosi percorsi che lo compongono, il 'Sentiero delle Trasparenze Marine' e la cosiddetta 'Via dell'Amore'. Quest'ultima stradina, originario percorso per i ferrovieri creato negli anni Venti, si configura attualmente come la via per una promenade romantica, con immancabile bar a picco sul mare.
Dal punto di vista delle specie vegetali, le Cinque Terre possiedono pini marittimi, pini di Aleppo, finocchio di mare, e poi profumatissimo timo, ginestre e corbezzoli. La fauna comprende, invece, tra gli animali di terra, cinghiali, tassi e volpi, e, tra gli inquilini del cielo, gabbiani reali, poiane e falchi pellegrini. Le acque marine, infine, sono popolate da acciughe, saraghi, gorgonie, posidonie e spugne. A proposito di fondali marini, le Cinque Terre vantano numerosi siti di interesse per chi pratica immersioni: nella Franata di Corniglia, ad esempio, abbondano cernie, murene, donzelle, aragoste, gronchi e spugne.
Tutta questa bellezza, annoverata nel Patrimonio Unesco, viene tutelata, a partire dal 1999, grazie alla creazione del Parco Nazionale: si tratta di un'istituzione unica su scala nazionale in quanto comprende, oltre al contesto naturale, l'opera dell'uomo all'interno di tale contesto. Il versante marino, ovvero l'Area Marina Protetta, si estende da Punta Mesco, ad ovest, fino a Punta di Montenero, ad est, ed è suddivisa in tre fasce in base al grado di protezione stabilito per la tutela della biodiversità delle specie.
Avvolti da questa natura rocciosa e decisa, i borghi delle Cinque Terre: in primis, Vernazza, base marittima molto attiva e polo turistico estremamente vivace disseminato di case gialle, rosa e rosse. Numerosi, in questo paesino dalle antichissime tradizioni marinare, i resti del passato: delle mura, del Castello Doria, del Belforte, della Torre del Convento dei Padri Riformati san Francesco.
Manarola, invece, che si sviluppa notevolmente sotto l'ala genovese divenendo uno dei maggiori produttori di vino ed olio, deriva appunto dalla sua vocazione il nome: l'antico Magna Roea, infatti, significa 'grande ruota da mulino ad acqua'. Caratterizzano il borgo la sua marina, molto stretta, e la chiesa di san Lorenzo, in stile gotico-ligure.
Genova protagonista - avendolo fondato nel 1214 - anche nella storia di Monterosso al mare, fortificato come nessun altro dei paesini delle Cinque Terre; suo punto di forza la Fegina, location balneare in cui si trova la villa dei discendenti del grande Montale, bellissimo esemplare di stile liberty.
Posta su una scogliera di 100 metri, ecco poi Corniglia, raggiungibile esclusivamente percorrendo i 400 gradini della scalinata in mattoni detta 'Lardarina'. Di matrice romana - come testimoniato dalla sua denominazione, derivante dal nome del colono Corneliu, produttore di vino bianco - questo borgo merita una visita soprattutto in piazza di largo Taragio, dove si trova l'oratorio di santa Caterina.
Ultima citazione per Riomaggiore, posto a metà di due colline caratterizzate dalla presenza di numerosi terrazzamenti a picco sul mare, e soggetto delle pitture del macchiaiolo fiorentino Telemaco Signorini, che ne ritrasse scorci e vedute. Particolarità delle abitazioni del borgo la struttura in verticale e la presenza di un doppio ingresso, per agevolare la fuga degli inquilini in caso di attacco saraceno.
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