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Guida eco-compatibile

"La lotta al cambiamento climatico deve essere combattuta anche nel privato, agendo sul proprio stile di vita"

Tra polemiche e discussioni si è da poco conclusa la Conferenza di Copenaghen, focalizzata sulla necessità dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili da parte dei Paesi in via di sviluppo e sulle misure per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Che ha rappresentato un tema centrale anche nella Giornata Mondiale dell'Ambiente: svoltasi il 5 giugno di quest'anno in 100 Paesi, si è declinata in iniziative diversificate, dal rally in bicicletta di Kathmandu alla dimostrazione di cucina sostenibile di Sidney.

Per un problema globale, azioni di portata globale, dunque, ma non solo: per dirla con Achim Steiner, direttore esecutivo di UNEP, Agenzia per l'ambiente delle Nazioni Unite, infatti, la lotta al cambiamento climatico deve essere combattuta anche nel privato, agendo sul proprio stile di vita. A questo proposito, uno degli ambiti su cui c'è maggior margine di intervento è il settore della mobilità, che gioca un ruolo chiave relativamente al discorso delle emissioni di gas serra: stando ai risultati pubblicati nel rapporto 2008 sulla mobilità sostenibile in Italia, basato su dati ISTAT e ACI, nella nostra nazione il 20% delle emissioni prodotte è attribuibile ad attività umane e le nostre città - tranne alcuni casi di eccellenza - non possono assolutamente dirsi sostenibili... Il tasso di motorizzazione, poi, stabile dal 2005, resta il più alto d'Europa, e soltanto in alcuni casi ci si avvale della professionalità del mobility manager. Questa figura, introdotta alla fine degli anni Novanta all'interno di enti ed istituzioni pubbliche, opera per gestire in maniera ottimizzata gli spostamenti dei dipendenti, promuovendo presso i cittadini la cultura della sostenibilità e uno stile di guida a basso impatto ambientale e sociale. Per raggiungere questi obiettivi presso i singoli Euromobility, Associazione nazionale dei Mobility Manager, appunto, ha attivato dallo scorso anno il progetto 'EcoDrive', uno dei diversi piani attuati da enti ed associazioni - tra cui FIA, Fédération Internationale de l''Automobile - a favore della mobilità sostenibile. Anima di queste iniziative l'auspicato comportamento eco-friendly dei cittadini al volante, che, in sinergia con le innovazioni tecnologiche implementate su autovetture e combustibili, risulta essere un mezzo fondamentale per abbattere il tasso di emissioni nocive e per tagliare le spese - si stima sia possibile ridimensionare del 25% il consumo di carburante per le auto a benzina e del 20% per quelle a gasolio, con una riduzione di 15 grammi di CO2 emesso per ogni chilometro percorso.

Vediamo ora, nel concreto, cosa significa guidare in maniera eco-compatibile: in primis, fondamentale scegliere, nell'ambito del parco veicoli, autovetture dall'anima green, ed utilizzarle, poi, con parsimonia, preferendo quando possibile alternative maggiormente ecologiche (come il treno o la bicicletta). Un ruolo principe lo gioca anche la corretta manutenzione del veicolo: a sottolinearlo, Federpneus, Associazione nazionale dei rivenditori specialisti di pneumatici, che evidenzia il collegamento tra pressione dei pneumatici e spesa per il carburante, e ne prescrive una verifica regolare, oltre alla sostituzione annuale del filtro dell'aria, delle candele secondo istruzioni e dell'olio. Fondamentale, infine, per ridurre i consumi, una esatta consapevolezza delle prestazioni del mezzo.

Le regole della guida eco-compatibile, che annoverano anche il reperimento di informazioni relative alla viabilità - da adottare come prassi, in modo da scegliere sempre il percorso meno congestionato - comprendono il moderato utilizzo del condizionatore e dei componenti elettrici, ed un carico non eccessivo del portabagagli. Guidando, inoltre, occorre tenere una velocità moderata, evitare di accelerare in discesa, rallentare preventivamente così da evitare, il più possibile, di frenare, ed, in caso di sosta, spegnere il motore.

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