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Energia eolica: un trend in crescita

Il 15 giugno 2009 tutti i continenti del nostro pianeta hanno festeggiato, in simultanea, la Giornata Mondiale del Vento, con una serie di concorsi, convegni ed eventi volti a celebrare il successo, in costante crescita, del settore eolico.

Prima fonte rinnovabile a cui l'uomo ha attinto, in quanto di facile applicazione ed immediata utilizzazione, l'energia che ci regalano zefiro e i suoi fratelli presenta diversi vantaggi, come la semplicità della tecnologia necessaria per il suo sfruttamento, o la velocità di installazione degli impianti, consistente nel rilevamento del sito idoneo e, di seguito, nella loro collocazione.

La mancanza di una legislazione ad hoc che ne regolamenti ambiti e modalità di uso le tarpa in qualche modo le ali, ma non le ha certamente impedito di decollare: l'energia eolica, infatti, ha registrato nel 2008, in Italia, un incremento di utilizzazione pari al 6%, impattando positivamente sui tassi occupazionali: le statistiche di "ANEV" (Associazione Nazionale Energia del Vento) parlano di 18.579 nuovi impiegati nel settore.

Zoomiamo sulle diverse regioni del nostro Paese, scopriamo nel dettaglio dove e come vengono maggiormente sfruttati i venti... A farla da padrone, senza dubbio, la Toscana, che vanta la presenza di cinque parchi eolici (siti presso Arezzo, Grosseto, Pisa), generatori di ben 45 megawatt di potenza; di prossima installazione, inoltre, cinque torri eoliche sulle Alpi Apuane e un parco offshore a Rosignano. Fresco di inaugurazione un parco anche ad Ortona, in Puglia - regione che progredisce muovendo significativi passi nell'ambito delle fonti rinnovabili.

Volgendo, poi, il nostro sguardo all'estero, noteremo come, tra i Paesi traino in questo ambito, vada certamente annoverata la Gran Bretagna: Londra si avvale già da tempo del minieolico, ed è in valutazione, presso le isole Shetland, il progetto di un megaparco - il più grande su scala europea - in grado di coprire per il 20% il fabbisogno energetico della intera Scozia.

Scommettono sull'eolico, rilanciando, anche la Francia - di prossima installazione, a Parigi, lungo la Senna, micro-generatori in grado di sfruttare le correnti del fiume - e la Spagna: le politiche iberiche, infatti, prevedono un ampliamento degli impianti offshore.

L'Unione europea, dunque, risulta essere uno dei maggiori investitori nel settore dell'eolico, ma non sono da meno Stati Uniti, Giappone, Cina ed Africa - tra progetti e ricerche, vediamo cosa si profila all'orizzonte. Nel 2012, ad esempio, dovrebbe terminare la costruzione di maxi-turbine che saranno installate in Kenya, nei pressi del lago Turkana; negli Stati Uniti, invece, e precisamente nella California State University, sono in elaborazione prototipi di strumenti dotati di una struttura analoga a quella degli aquiloni ed in grado di sfruttare le correnti a 30.000 piedi dal suolo. Tramite questi dispositivi l'energia verrebbe prodotta ad alta quota - dove la potenza delle correnti risulta certamente maggiore - ed, in seconda battuta, convogliata sul suolo terrestre.

Altro ambito in cui si stanno focalizzando studi e ricerche, elaborando prototipi di navi in grado di alimentarsi tramite l'eolico e il fotovoltaico insieme - applicati rispettivamente al movimento e alle attività di bordo - è quello del trasporto merci: questo in considerazione del fatto che il 90% dei carichi transita via mare, con conseguenze rilevanti sui tassi di inquinamento (soltanto le navi cargo contribuiscono per il 5% alle immissioni totali di CO2 nelle onde marine).

In decisa controtendenza rispetto al momento attuale - fortemente critico, e che registra ovunque tagli negli investimenti - l'eolico continua, dunque, a puntare in alto e ad evolvere, proteso alla realizzazione di strumenti in grado di ottimizzare lo sfruttamento energetico e, contemporaneamente, impattare il meno possibile sull'ambiente e sui paesaggi.

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